Tag: Linux Red Hat
Quando devi installare molti server o vuoi rifare più volte lo stesso server puoi ricorrere al Kickstart Linux.
L’installazione del sistema operativo Linux RedHat, e sue versione community come la CentOS, è stata semplificata e velocizzata di release in release, tuttavia per installare da zero il sistema operativo devi ripetere alcuni passaggi che possono essere automatizzati con il kickstart linux.
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In un articolo di qualche tempo fa ti ho mostrato come ridurre la partizione di root su linux partendo in modalità rescue mode, in Linux RedHat 6 rescue mode è cambiata la procedura in cui accedi a questa modalità.
Ho avviato il mio server di test in Linux RedHat 6 rescue mode e catturato la procedura per permetterti di eseguirla anche con questa versione del sistema operativo. Continua a leggere
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In una architettura Server con dischi connessi a Linux mediante fibra ottica con tecnologia SAN aggiungere un disco al server è possibile solo dopo l’assagnazione del disco al tuo server, mediante zoning e masching, e dopo un rescan dei dischi sul server Linux.
La prima operazione ti serve a determinare quante e quali schede in fibra il server linux riconosce e con quali identificativi ( WWN ), per farlo esegui:
# systool -c fc_host
Class = "fc_host"
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I server sono spesso equipaggiati con più di una scheda di rete ( NIC: network inteface card ) per poter essere collegati in infrastrutture di rete ridondanti. Correttamente utilizzate queste schede posso garantire elevati livelli di servizio (SLA) e qualche preoccupazione in meno per il sistemista Linux.
Riporto a titolo di esempio un esempio di struttura ridondata:
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Nel precedente articolo ho descritto come ridurre un filesystem ed il suo logical volume corrispondente, la procedura si riferisce in particolare al filesystem di root, un filesystem su linux molto particolare per cui è necessario operare in modalità rescue partendo dal Dvd di installazione della Red Hat.
Sia che tu abbia necessità di ridurre prima un filesystem ed un logical volume per fare spazio all’area di swap, sia che tu abbia abbastanza spazio libero per estendere l’area di swap, la procedura è la medesima ed io consiglio di eseguirla sempre dalla modalità rescue per non correre rischi di malfunzionamenti o instabilità del sistema.
La situazione da cui parto è la seguente:
La situazione attuale è: Continua a leggere
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Oggi ho installato un nuovo server Linux ed erroneamente ho impostato lo swap di dimensione errata rispetto a quello che avrei voluto utilizzasse.
Il vero problema è che ho impostato un unico volume group (VolGroup00) contenete 2 soli logical volume (LogVol00 di root, e LogVol01 come swap) e ho assegnato tutto lo spazio disponibile, oltre lo swap a root.
L’unica soluzione è ridurre il filesystem di root ed il logical volume corrispondente LogVol00 per avere a disposizione lo spazio necessario ad incrementare il logical volume di swap (LogVol01).
La situazione attuale è: Continua a leggere
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Oggi ho deciso di ultimare la parte relativa alle impostazioni sui permessi degli utenti analizzando i file che ci cinsentono di verificare quali siano le impostazioni degli utenti a colpo d’occhio.
In particolare il file coinvolti sono:
- /etc/passwd
- /etc/shadow
- /etc/group
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In questo articolo imposteremo la scadenza delle password per gli utenti già esistenti sul nostro sistema.
Solitamente mi è capitato di far riferimento a questo comando quando l’applicazione delle policy di sicurezza è applicata dopo qualche tempo dall’utilizzo del server da parte degli applicativi o degli utenti, in questa condizione ci troveremo sicuramente sul server alcuni utenti già configurati che possiedono politiche di sicurezza errate rispetto a quelle richieste.
Sicuramente la prima operazione da compiere è applicare le policy viste nell’articolo precedente per evitare che d’ora in poi nuovi utenti assumano policy errate.
Fatto ciò passiamo ad ottenere la lista degli utenti presenti sul nostro server: Continua a leggere
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Tra le mie passioni ho indicato l’informatica, ma fino ad ora non ho scritto ancora nulla in merito, almeno non sui sistemi Linux RedHat e CentOS che ad oggi seguo sia professionalmente che per passione personale.
Cercherò di scrivere sempre ad un livello di conoscenza professionale basandomi sulle conoscenze acquisite nella gestione di server Linux amministrati fino ad oggi e di riportare dall’esperienza le casistiche incontrate oltre che la mera trattazione degli argomenti come fanno i manuali.
Spero che questo intento sia sempre apprezzato e soddisfi le aspettative di chi legge i miei appunti.
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