Tag: programmare arduino
Riprendendo un precedente articolo su Arduino e le strighe oggi ti racconto di un test che ho eseguito nei giorni scorsi e che mi ha risolto molti problemi proprio nelle conversioni da char a string e viceversa.
Problema:
Vorresti poter applicare uno dei metodi dell’oggetto String ad una variabile di tipo char, ad esempio estrarre solo una parte della stringa (substring).
I metodi dell’oggetto String puoi applicarli solo a variabili di questo tipo, per cui se hai una variabile di tipo char o char* devi convertire in string il suo contenuto per potervi applicare uno dei metodi.
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Permalink link a questo articolo: https://www.mauroalfieri.it/elettronica/tutorial-arduino-e-le-stringhe-ii.html
Nel precedente articolo hai preso confidenza con la classe Servo per pilotare i servo motori ad uso modellistico in tutte le tue applicazioni con Arduino.
In questo articolo vedrai come impartire i comandi di rotazione utilizzando un potenziometro.
Nello schema in alto puoi osservare come eseguire i collegamenti, il servo è di tipo modellistico funzionante a 4-6v per cui puoi alimentarlo con i +5v di Arduino, se i servo dovessero essere più di uno devi calcolare il loro assorbimento sapendo che Arduino NON è illimitato.
Come potenziometro puoi utilizzarne uno da 10KΩ collegando i pin esterni, quelli ai cui capi misuri una resistenza di 10KΩ indipendentemente dalla rotazione dell’alberino, al positivo (+5v) e al negativo (Gnd) di Arduino.
Non preoccuparti di quale dei terminali colleghi al positivo e quale al negativo, l’importante è che la resistenza misurata tra i due non vari ruotando l’albero del potenziometro.
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Permalink link a questo articolo: https://www.mauroalfieri.it/elettronica/tutorial-arduino-servo-2.html
In questi giorni ho provato a lavorare con le stringhe e Arduino, scoprendo che non è immediato programmare utilizzando le stringhe.
Sto sviluppando uno sketch con librerie esterne e mi trovo a dover affettare una stringa e passarla ad un metodo che accetta solo valori di tipo char.
Oggi è certamente più semplice di qualche mese fa, questa semplificazione è arrivara con la versione 0019 dell’IDE Arduino.
Il motivo di tale semplificazione è che da questa versione la classe String è diventata una delle librerie core.
L’amico e appassionato Gioblu ha tradotto la guida ufficiale in questo articolo.
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Permalink link a questo articolo: https://www.mauroalfieri.it/informatica/tutorial-arduino-e-le-stringhe.html
Ieri mi è arrivato il prototipo TiDiGino su cui effettuare le prove del firmware per il concorso omonimo.
Già questa mattina ho aperto la confezione omaggio e vorrei condividere con tutti i lettori del mio Blog questo momento.
la confezione
Ecco come si presentava appena estratto dall’involucro di spedizione, sull’etichetta è riportato il Qcode relativo al sito www.open-elettronics.org, la versione inglese del blog di elettronicaIn che ha pubblicato il progetto rendendolo internazionale.
L’involucro più esterno contiene 2 confezioni, 1 rigida di plastica ed una bustina morbida:
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Permalink link a questo articolo: https://www.mauroalfieri.it/elettronica/tidigino-unboxing.html
Ho acquistato due Arduino mini 04 con l’idea di sostituira la parte elettronica del mio lampadario a fibre ottiche con quella da me realizzata per il progetto TiDiGino.
Ho realizato il circuito su di una basetta millefori per impiegare meno tempo.
In questo articolo non mi soffermerò sul circuito, ma su come programmare l’Arduino Mini con una scheda Arduino duemilanove, non ho trovato in giro molta documentazione in merito ed ecco perchè dopo numerosi esperimenti ho trovato la strada corretta e deciso di scrivere questo articolo.
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Permalink link a questo articolo: https://www.mauroalfieri.it/elettronica/tutorial-programmare-arduino-mini-con-duemilanove.html
Penso sia la parte più unteressante, parlando di acquisizione di un input estrno, offerta da Arduino; il motivo della mia affermazione non risiede nella complessità di quello che facciamo ma nel fatto che acquisire un segnale analogico ti permette di utilizzare Arduino per interagire con il mondo esterno non più in bianco o nero (0 e 1) ma con 1024 sfumature di grigio.
Pensa solo un attimo al tuo robot che può misurare la distanza dall muro e girare prima di toccarlo in opposizione a quanto visto nell’articolo dedicato al segnale digitale in cui l’ipotetico robot avrebbe dovuto sbatterci contro il muro per accorgersi dell’ostacolo, io lo trovo fantastico. Passo a descriverti come si fa a leggere un segnale analogico e dove potrai leggere quei valori, partiamo con lo schema:
Schema di collegamento di un potenziometro ad Arduino
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Permalink link a questo articolo: https://www.mauroalfieri.it/elettronica/programmare-con-arduino-leggere-un-segnale-analogico.html
Continuo la mia serie di articoli sulle basi della programmazione con Arduino prendendo spunto da questo articolo direttamente presente sul sito Arduino, che cosa aggiungo la mia personale spiegazione passo passo del codice e qualche consiglio …
Innanzitutto ecco lo schema dei collegamenti:
- Arduino Button example
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Permalink link a questo articolo: https://www.mauroalfieri.it/elettronica/programmare-con-arduino-leggere-un-segnale-digitale.html
Lo scopo del tutorial è decodificare i segnali provenienti da un telecomando qualsiasi e utilizzare tali segnali per far svolgere delle azioni tramite Arduino (es.: accendere un LED oppure dare il segnale di pilotaggio di motori)
Per far funzionare il TOSP1738 utilizzeremo la libreria IR.remote.h che andrà installata nella cartella “Libraries” di Arduino, tale libreria puoi trovarla al link. Continua a leggere
Permalink link a questo articolo: https://www.mauroalfieri.it/informatica/tutorial-arduino-ir-con-tsop1738.html
In questo secondo esempio proverai lo sketch per gestire un led in dissolvenza presente tra gli sketch forniti con l’IDE Arduino: Fade.
Per trovare questo esempio basta andare nel menu File -> Examples -> Basics -> Fade.
led in dissolvenza
Questo articolo si inserisce a metà circa di una serie di articoli che ho scritto sulla programmazione con arduino:
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Mi sono accorto che nel precedente articolo sono partito spedito a scrivere di pin, modalità di utilizzo e comandi di INPUT ed OUTPUT, in realtà ho sottovalutato l’aspetto relativo alla conoscenza dei pin presenti su un Arduino e il relativo significato.
Innanzitutto va detto che ciascuna scheda Arduino possiede alcuni pin utilizzabili con segnali digitali, ed altri con segnali analogici, va anche detto che la distinzione non è così netta quando poi programmiamo e ti mostrerò il perchè nel corso di questo articolo, prima facciamo una panoramica:
Pin Digitali: da 0 a 13 ( quadrato rosso )Pin Analogici: da 0 a 5 ( quadrato giallo/arancio )
Pin PWM: 3,5,6,9,10,11 ( quadrato verde ) |
Pin Digitali: da 0 a 13 ( indicato dalla serigrafia )Pin Analogici: da 0 a 5 ( indicato dalla serigrafia a0-a5 )
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Ieri ho partecipato all’ArduinoCamp, primo e meraviglioso evento organizzato in Italia, patria dell’Arduino, a Mialno il 18 e 19 giugno 2011.
Ho incontrato tantissimi appassionati e lo spazio espositivo si è ben prestato ad ospitarci tutti, non poteva mancare LUI l’inventore del magico Arduino: Massimo Banzi.
Nella giornata di Domenica a cui io ho partecipato si sono svolti corsi per tutti, dall’installazione e collegamento della schedina, ai primi passi con Arduino.
Ma le iniziative sono state tante, i partecipanti sono stati organizzati in 6 gruppi che al grido di “RICICLO” hanno ricercato tra stampanti, fax calcolatrici non funzionanti i componenti e la meccanica per realizzare un robot; la fantasia del gruppo poteva determinare delle caratteristiche “divertenti” come lo stesso Massimo ha premesso prima dell’inizio della competizione.
Superfluo dire che tutti hanno collaborato con spirito di squadra e competizione allo stesso tempo, cercando di realizzare il proprio progetto.
La competizione ha visto 3 gruppi, premiati con Euro 200 di materiale Arduino per il primo classificato, Euro 150 per il secondo ed Euro 100 per il terzo.
La giuria composta dal team arduino Italia al completo, Massimo Banzi compreso, ha valutato ogni progetto non solo in base all’effettivo funzionameno ma anche all’idea e la fantasia del gruppo.
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