YuMi è il risultato di anni di ricerca nell’ambito della robotica collaborativa svolta da ABB e presentata nel Future Food District di EXPO MILANO 2015
YuMi è un piccolo robot collaborativo a due bracci indipendenti, ciascuno dotato di pinza, in grado di afferrare oggetti e montare pezzi.
Di robotica collaborativa ho iniziato da un anno circa a raccontare nelle mie presentazioni in occasione di eventi dedicati ad arduino ed alla robotica.
YuMi e la robotica collaborativa
E’ un argomento che mi ha sempre affascinato: la robotica, e la sua accezione “collaborativa” mi affascina da mesi, quando in occasione di un evento dedicato alla robotica ho appreso per la prima volta l’esistenza di studi dedicati alla possibilità di collaborazione.
Non so se ciò che ho inteso io sia corretto tuttavia l’idea che un robot possa essere di supporto nella produzione, nella lavorazione di componenti compresse o pericolose penso sia un ambito interessante e da approfondire.
Come l’ho intesa io la robotica collaborativa vede l’impiego dei robot in tutti gli ambiti lavorativi in cui l’uomo non è sostituibile e necessita di assistenza alle lavorazioni da eseguire, magari ripetitive.
YuMi è di certo un ottimo esempio di questa possibile collaborazione tra uomo e robot.
La ABB ha pubblicato sul proprio canale YouTube alcuni video dimostrativi per presentare il suo nuovo robot ed illustrare, semplificandolo, come funziona.
In questo video puoi vedere come sia stato semplificata la parte di apprendimento:
è un aspetto importante della robotica collaborativa la parte di formazione, infatti un robot collaborativo è progettato con l’idea di poter imparare dall’operatore che “collabora” con lui le operazioni da eseguire in funzione del tipo di lavoro che gli è chiesto di svolgere.
L’intervento dei programmatori e tecnici del produttore deve essere ridotto al minimo in fase di lavorazione in quanto il robot deve essere in grado di “imparare” le operazioni da compiere ed avere la versatilità di poter variare mansione all’interno dell’azienda.
In fondo anche l’uomo, durante le fasi di lavorazione, ha spesso bisogno di variare le operazioni da compiere. Penso ad esempio all’industria dell’assamblaggio di piccoli componenti, quella a cui YuMi è destinata, la medesima postazione di lavoro opera per cicli di lavorazione in cui lo stesso operatore in alcune fasi si occupa di montare dei componenti in altre di montarne degli altri.
Le dimensioni contano
Mi ha colpito che tanta tecnologia possa occupare così poco spazio, infatti YuMi è di ridotte dimansioni, ed esattamente:
per una profondità di:
per l’altezza di:
questo lo rende anche semplice da collocare nella struttura di lavoro considerati anche gli ambiti di movimento che le braccia possono compiere, sono dati importanti di cui un robot collaborativo deve tener conto:
Un altro aspetto importante di cui la robotica collaborativa deve tener conto è la sicurezza.
Quando i robot erano confinati nelle gabbie, lo sono ancora i robot che non interagiscono con l’uomo, la sicurezza era garantita dalle strutture stesse in cui essi erano confinati.
Se il robot deve interagire con l’uomo non possiamo confinarlo in “gabbia” e l’aspetto della sicurezza assume importanza elevata, ABB scrive sul sito:
“La sicurezza degli operatori che collaborano con YuMi è garantita dal doppio braccio con imbottitura morbida del robot, a cui si abbina un’innovativa tecnologia con sensori di forza. I dispositivi di sicurezza sono inseriti nella funzionalità del robot stesso in modo che possa operare senza gabbia di sicurezza.”
Spero presto di andare all’Expo a visitare il padiglione in cui YuMi sta servendo i visitatori: