La delibera del 26 giugno 2013 comparsa sul sito della Gazzetta Ufficiale il regolamento sulla raccolta di capitali di rischio da parte di start-up innovative tramite portali on-line anche detto equity crowdfunding.
Il regolamento definitivo è stato rilasciato dalla Consob dando alle neo aziende Italiane, le start-up appunto, una legislatura apposita per l’equity crowdfunding.
Siamo primi in europa ad avere una regolamentazione di questo tipo, forse primi al mondo.
Cos’é l’equity crowdfunding
Notice
Il crowd funding o crowdfunding (dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento) è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone ed organizzazioni. È un processo di finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.
fonte Wikipedia
Probabilmente conosci il sito Kickstarter usato da molti makers internazionali per presentare il proprio progetto agli investitori privati di tutto il mondo.
Puoi pubblicare la tua start-up, il tuo business plan ed tutte le informazioni che presentano la tua idea di impresa e migliaia di investitori nel mondo possono contribuire a finanziarla.
Si tratta di finanziamento pubblico che parte dal basso, chiunque può partecipare, attraverso un portale internet.
Italia prima nell’equity crowdfunding
La Commissione Nazionale per le società e la Borsa il 26 giugno 2013 ha pubblicato, sulla gazzetta ufficiale, la seguente delibera:
il regolamento sulla raccolta di capitali destinati alle start-up innovative attraverso i portali on-line.
Nei prossimi mesi vedremo nascere anche in Italia portali dedicati all’equity crowdfunding secondo le regole stabilite dalla legislatura Italiana.
La delibera è composta da 2 articoli e 4 allegati il cui compito è regolamentare la nascita di portali abilitati legalmente all’equity crowdfounding.
L’esistenza di un regolamento serve a garantire sia chi propone la propria start-up sia chi partecipa finanziariamente al sostegno di un’idea in modo che tutti traggano il massimo vantaggio dalla partecipazione a questa forma di finanziamento.
Alla legislatura sono soggetti tutti coloro che vorranno offrire il sevizio di crowndfounding alle start-up del nostro paese.
Tra i compiti del gestore del sistema di raccolta fondi c’è l’obbligo di verificare che le informazioni fornite dalla nascente start-up siano chiare e veritiere oltre che sufficienti ad effettuare la valutazione dell’investimento e del rischio da parte di un investitore.
Nell’Allegato alla delibera trovi la frase:
la CONSOB avrà un registro in cui sono riportate le informazioni relative ai soggetti abilitati a erogare e garantire sistemi di equity crowndfounding.
La regolamentazione dell’equity crowndfounding è forse un primo passo verso la ripresa, credo infatti che la ripresa dell’Italia sia possibile proprio grazie alle nostre libere iniziative ed idee innovative.
Il modello dell’impresa finanziata dal basso è senza dubbio un modello che in altri paesi ha già dato i suoi frutti aiutando tante idee a trovare la propria strada ed essere realizzate con l’uso di finanziamenti non provenienti dai consueti canali ma da persone comuni che credono in un’idea innovativa e vogliono contribuire a realizzarla.
In taluni casi il finanziamento di start-up si riferisce all’acquisto di quote di una Srl ma più spesso chi partecipa a progetti di questo tipo ha come obiettivo principale quello di poter possedere il prodotto in anteprima o in via esclusiva, personalizzata o altro segno distintivo come riconoscimento all’azione di finanziamento, diciamo come ringraziamento all’aver creduto nell’idea quando ancora non si è concretizzata.
2 commenti
La notizia è potenzialmente grandiosa! Speriamo solo che le cose non siano fatte come al solito all’italiana con mille regole e passaggi burocratici inutili che renderebbero irrealizzabile qualsiasi progetto.
Autore
Ripongo anch’io la medesima speranza.
E’ pur vero che il regolamento è per chi vuole aprire un portale come intermediario tra start-up e finanziatori.
Mauro