BioHand il 25 giugno 2015 sul sito http://hackaday.com è stato pubblicato questo articolo.
Sai che la robotica in generale ha un fascino speciale per me e che il mondo delle stampanti 3D è oramai una realtà.
La combinazione tra i due penso possa generare grandi evoluzioni nei prossimi anni nell’ambito della bio robotica e della realizzazione di protesi a basso costo.
Per quando io non sia fautore del “tutto a meno” e neppure della filosofia “deve costare meno ed essere migliore delle altre” sono anche a favore dell’innovazione e della tecnologia.
Progetti BioHand o Bionic Hand
Tornando alla BioHand o Bionic Hand 3D printed mi sono lasciato ispirare dall’articolo letto su Hackaday per cercare informazioni sullo “stato dell’arte” della realizzazione di biohand.
Un aspetto sicuramente interessante del progetto è il costo inferiore ai 300$ come riportato nella stessa descrizione:
in quanto realizzata con una stampante 3D e con componenti facilmente reperibili, come riporta l’articolo stesso.
Sicuramente i costi bassi ed il facile sviluppo di queste protesi ha subito una accellerazione grazie all’uso di arduino di cui il progetto biohand fa uso per il controllo della protesi:
ma nel web ho trovato altri interessanti progetti, come quello realizzato da Easton LaChappelle che a 14 anni ha iniziato il suo progetto di realizzazione di una mano bionica:
a 19 anni ha ricevuto il riconoscimento dal presidente Obama per la realizzazione di una protesi completa con l’uso di una stampante 3D:
anche in questa esperienza il costo dell’arto bionico è considerevolmente basso.
Ecco un video in cui Easton presenta il suo progetto:
Ho trovato poi dei progetti che oltre all’aspetto funzionale e tecnologico hanno aggiunto una forte componente di design come nel caso di Prensilia:
fondata a Pisa nel 2007 da Marco Controzzi and Christian Cipriani che unisce il design ad un progetto innovativo che punta a realizzare delle protesi non invasive dotate di sensibilità relativa all’oggetto o gli oggetti che le vengono passati e deve sostenere:
Anche il Giappone, già patria di altri celebri robot come ASIMO, ha presentato a marzo 2015 il progetto exiii handiii 3D Printed un progetto open-source sviluppato dalla EXIII
il progetto non è solo orientato al design del futuro ma ha come base la volontà di diffondere conoscenza e sperimentazione eseguita che puoi scaricare dal Git rispettando i termini della licenza imposti dalla exiii.