Lo avrai già visto in occasione di qualche fiera di settore come Robotica, si chiama iCub
Nel 2012 in occasione dell’ultima edizione di Robotica a Milano, a cui ho partecipato, era presente.
Il “cucciolo intelligente” questo il significato di iCub in quanto le sue sembianze sono quelle di un bambino lo rendono più simile ad un umano, da cui il termine umanoide, e quindi più facilmente accettabile da chi non è affascinato dall’aspetto tecnologico ed anzi è spaventato dai robot.
Quello che ho appreso solo ieri è che iCub è italiano ed è un progetto open source.
Uno degli obiettivi futuri del progetto, a detta dei suoi inventori presso l’IIT ( Istituto Italiano di Tecnologia ), è l’impiego in assistenza ed aiuto in ospedali e .. magari .. in assistenza agli anziani direttamente presso le loro abitazioni.
iCub un progetto dell’iit
Sul sito dell’IIT puoi trovare da subito un link al sito dedicato al progetto in cui puoi leggere sin dalla prima fase che il progetto, partito dall’Italia, è oggi in sviluppo da parte di 20 laboratori nel mondo che collaborano attivamente allo sviluppo di iCub.
53 motori sono artefici dei numerosi movimenti che il “cucciolo” può eseguire tutti in modo più possibile simili ai movimenti umani.
iCub vuole anche essere una piattaforma di sviluppo robot, come afferma Roberto Cingolani direttore scientifico dell’iit, su cui approfondire e studiare le componenti sia di movimento sia di intelligenza robotica e di interazione con l’ambiente circostante e con l’uomo con cui oggi icub è già in grado di interagire.
La ricerca e sviluppo sul robot si è concentrato in modo particolare sull’intelligenza del robot:
iCub open source
Come ogni buon progetto open source anche iCub ha una wiki da cui partire e din cui trovi non solo la descrizione del progetto ma sopratutto i manuali, i disegni meccanici ed il software.
Puoi trovare nella wiki i disegni tecnici e le foto da cui ho selezionato questa immagine della mano:
e nel wiki ci sono tutti i disegni cad del progetto iCub, le istruzioni di montaggio e le foto:
A noi appassionati non resta che collaborare allo sviluppo del progetto aiutando i ricercatori nel raggiungimento degli obiettivi fissati per iCub.