Ieri non ho pubblicato alcun post perchè sono andato a visitare la fiera Robotica 2011 presso i padiglioni Rho Fiera di Milano.
Robotica non era l’unica manifestazione in programma in quei padiglioni ed anzi non ricopriva l’intero padiglione 3 ma solo una fetta alquanto ridotta, la maggior parte dello spazio espositivo era occupato da produttori e distributori di pannelli solare ad uso termico e fotovoltaico ed un area, anch’essa molto ridotta, dedicata alle auto elettriche.
A Robotica 2011 sono stati presentati alcuni progetti robot ma l’attenziona maggiore è stata caratterizzata dalla presenza di Massimo Banzi, inventore di Arduino, e da numerose scuole che hanno presentato progetti molto interessanti nella didattica.
Ero preparato a incontrare le università ed i politecnici con i loro progetti ma quello che ha attirato davvero la mia attenzione è stato il programma di studi offerti dall’Istituto Quintino Di Vona – Tito Speri, una scuola media inferiore che ha abbracciato il tema della robotica fin dalla prima media e forma giovani talenti nella robotica.
Interessanti i loro progetti, la cui prerogativa non è solo il fine ultimo di realizzare l’opera ma parte da un percorso, a mio avviso importantissimo, la progettazione; il risultato del progetto arriva solo dopo aver realizzato tutte le fasi progttuali e trasmette ai ragazzi i concetti fondamentali della progettazione che è alla base di qualsiasi opera.
I robot presentati erano molteplici come gli ambiti di utilizzo per cui ciascuno è stato realizzato, ho ripreso qualcuno di questi, il robot maggiordomo:
Utile in una festa in casa, in un evento o una manifestazione, si muove in autonomia tra gli invitati esortandoli a servirsi delle leccornie che trasporta.
Il robot pianista, ancora un po’ immaturo per sostituire un musicista nel tuo ricevimento di nozze o per esibirsi al conservatorio, ma sicuramente interessante il suo articolare testa e bulbi oculari per simulare le espressioni umane e gli atteggiamenti che un artista in carne ed ossa esegue in accompagnando la sua musica:
Altro interssante robot “l’esploratore” in grado di muoversi in giro per il padiglione e raccogliere immagini trasmettendole alla base, la comunicazione mi è sembrata di tipo wireless almeno stando al momento in cui un problema di trasmissione ha interrotto il collegamento del robot sia nelle immagini sia nel movimento, in pratica era solo e senza comando:
E non sono mancate le applicazioni di robotica industriale, ho ripreso questo braccio articolato in grado di compiere evoluzioni in spazi ridotti:
In conclusione trovo la manifestazione un ottimo momento di approfondimento e confronto delle tematiche dedicate alla robotica non industriale, è molto giovane, solo al 3° anno, e spero che nei prossimi anni cresca fino a diventare un punto di riferimento per il settore. Un momento in cui assistere alla presentazione di progetti italiani di robotica anche grazie al grado di maturità e diffusione raggiunto da Arduino che potrebbe invogliare tanti giovani appassionati a realizzare le proprie idee.
Buon lavoro